Con le sue montagne, i suoi laghi, fiumi, coste e i suoi paesaggi variegati e pittoreschi, la penisola italiana è un luogo ideale in cui dedicarsi al cicloturismo, affrontando cammini in bici o percorsi per mountain bike.

Questa forma di turismo sostenibile è sempre più diffusa, soprattutto dopo la pandemia, che ci ha abituato ad apprezzare la vita all’aria aperta e le destinazioni meno esotiche. Sono sempre di più, infatti, le persone che scelgono la bici per esplorare l’Italia.

In questo precedente articolo  avevamo già trattato alcuni dei migliori itinerari gravel, mentre oggi ti proporremo 5 itinerari mtb con scorci mozzafiato che non puoi perderti se ami l’off-road.

Le descrizioni dei cammini in bici consigliati sono indirizzate a chi ha già una certa preparazione fisica ed è abituato ad andare in bicicletta. In ogni caso ti consigliamo di prepararti adeguatamente ad affrontare questi sentieri in mountain bike con l’attrezzatura e l’allenamento adeguati. 

Con che bici affrontare questi percorsi? Certamente con una mountain bike o meglio ancora con una e-bike, che ti permette di percorrere distanze più lunghe con meno sforzo fisico. Se te ne serve una per il tuo prossimo viaggio ti conviene cercarla in pronta consegna per accelerare i tempi: dai un’occhiata a queste mountain bike elettriche disponibili subito!

La Via degli Dei in bici tra panorami, arte e cultura

ZONA

ZONA

Appennino

tosco-emiliano

PARTENZA

PARTENZA

Bologna

ARRIVO

ARRIVO

Firenze

LUNGHEZZA

LUNGHEZZA

130 Km

LUNGHEZZA

DIFFICOLTÀ

alta

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

2/3 giorni

La Via Degli Dei nacque in epoca romana, quando rappresentava la principale via di comunicazione tra le città di Bologna e Firenze. Era l’antica Flaminia Militare fatta costruire nel 187 a.C. dal console Caio Flaminio, strada lastricata di cui si possono ancora vedere alcuni tratti lungo il percorso. Da qui la valenza culturale di questo cammino, riscoperto negli anni Novanta e oggi molto popolare, che parte e termina proprio nel centro di due splendide città d’arte come Bologna e Firenze e attraversa borghi storici e splendidi panorami naturali nell’appennino tosco-emiliano. Il nome Via degli Dei viene dai toponimi del territorio attraversato, come Monte Adone, Monte Luario, Monzuno (da Monte di Giove) e Monte Venere.

La Via Degli Dei è prima di tutto un itinerario da fare a piedi ma è possibile anche percorrerlo in bici. Non si tratta però di un percorso da sottovalutare, non solo per il dislivello ma anche perché, anche se il cammino è pedalabile per la maggior parte del percorso, ci sono tratti ripidi e lunghi da fare con la bici in spalla e discese un po’ tecniche, e questo non è da tutti: ci vuole un minimo di preparazione fisica e di pratica con la mtb. Impensabile affrontare questo percorso in sella ad una bici che non sia mtb o al massimo gravel, perché l’asfalto si alterna a tragitti molto tecnici e dissestati.

Se sei abbastanza preparato ti consigliamo di dividere il percorso, che a piedi durerebbe 5-6 giorni, in due tappe, dormendo sul Passo della Futa, dove sono presenti diverse strutture ricettive. Si parte da Piazza Maggiore a Bologna e si arriva in Piazza della Signoria a Firenze, passando per lo splendido santuario di San Luca, Casalecchio di Reno, Monzuno, Madonna dei Fornelli, Monte Cucco, passo della Futa, passo dell’Osteria Bruciata, San Piero in Sieve, Monte Senario e Fiesole.

Dal mare alla montagna: Monte Conero, Sirolo e Portonuovo

ZONA

ZONA

Marche

PARTENZA

PARTENZA

Località Industriale

Artigianale Sirolo

ARRIVO

ARRIVO

Località Industriale

Artigianale Sirolo

LUNGHEZZA

LUNGHEZZA

32 Km

LUNGHEZZA

DIFFICOLTÀ

bassa

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

3 ore

Questo anello da percorrere in bici tra gli splendidi panorami della Riviera del Monte Conero è davvero imperdibile per la bellezza dei luoghi. Questa zona della costa marchigiana colpisce infatti per i suoi colori: una rigogliosa vegetazione mediterranea, inframmezzata da campi coltivati a grano, girasoli, vigneti e ulivi, a picco su una costa scolpita da baie e promontori su un mare di un azzurro da cartolina.

Mare e montagna si fondono in questo itinerario in bici abbastanza semplice, che è possibile percorrere in poche ore. Ma oltre alla peculiarità di avere montagne così vicine ad un paesaggio marittimo, ciò che ci ha fatto scegliere questo tracciato per mtb è la bellezza dei borghi marchigiani, che non hanno davvero nulla da invidiare alla ben più gettonata Toscana ma che per troppo tempo non hanno ricevuto l’attenzione che meritavano.

Oggi questa splendida Regione italiana riscuote molto successo non solo per la presenza di località balneari e il patrimonio storico-artistico, o per l’ottima cucina, ma anche per la ricchezza di itinerari cicloturistici tra le dolci colline che scendono verso il mare. Questo è solo uno dei tanti che abbiamo provato e che vi consigliamo in quanto adatto veramente a tutti.

Le cime bianche di Cervinia, con la bici in vetta

ZONA

ZONA

Valle d’Aosta

PARTENZA

PARTENZA

Cervinia

ARRIVO

ARRIVO

Cervinia

LUNGHEZZA

LUNGHEZZA

34 Km

LUNGHEZZA

DIFFICOLTÀ

medio-alta

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

5 ore 30 minuti

Per gli amanti della montagna proponiamo questo noto itinerario nell’alta valle del Cervino, che si svolge quasi tutto oltre i 2.000 mt e sfrutta le ripide piste di servizio degli impianti di sci. Il punto più alto è oltre il Colle Superiore di Cime Bianche a 3079 mt, vicino al ghiacciaio del Ventina.

Inutile dire che i panorami che si ammirano da qui, su ghiacciai e massicci di 4.000 mt, sono davvero unici. Per questo l’itinerario Cime Bianche è molto gettonato tra gli amanti della mtb. Si tratta però di un percorso abbastanza impegnativo, che richiede preparazione fisica per le salite e molta tecnica per le ripide discese, che sono a volte su fondo pietroso. Ci sono anche alcuni tratti non pedalabili, o per attraversamento di piccoli corsi d’acqua o per il terreno troppo accidentato.

Il punto più difficile è in salita verso il Colle Superiore delle Cime Bianche e nel breve strappo con pendenza del 30% che sale verso il Passo del Plateau Rosà.

Fra Emilia e Toscana, il Cammino di San Bartolomeo

ZONA

ZONA

Emilia-Romagna

e Toscana

PARTENZA

PARTENZA

Fiumalbo

ARRIVO

ARRIVO

Pistoia

LUNGHEZZA

LUNGHEZZA

100 Km

LUNGHEZZA

DIFFICOLTÀ

media

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

2/5 giorni

Il cammino di San Bartolomeo è un itinerario tra Emilia e Toscana con una valenza sia religiosa che culturale/paesaggistica. Il nome viene infatti dal culto di San Bartolomeo, molto sentito nel pistoiese e nella zona montana tra Modena e Pistoia, dove sono presenti diverse chiese dedicate a questo santo. Tra queste troviamo la Chiesa di San Bartolomeo a Fiumalbo, punto di partenza del percorso, e la chiesa longobarda di San Bartolomeo a Pistoia, dove termina l’itinerario. Sul percorso si incontrano anche la Chiesa di San Bartolomeo a Cutigliano e la Chiesa dedicata ai Santi Antonino e Bartolomeo a Spedaletto, oltre a molti altri luoghi di interesse artistico e devozionale.

Questo tracciato offre grandi soddisfazioni anche chi è interessato più all’aspetto naturalistico e sportivo del cammino, poiché attraversa l’Appennino tosco-emiliano tra splendidi boschi di castagno, faggio e ontano e sentieri di media difficoltà che permettono di divertirsi in sella alla propria mtb.

Il percorso può essere diviso in tappe a seconda della preparazione di chi lo affronta, fino a cinque se non si vogliono superare i 25 km al giorno. I luoghi di accoglienza per i viandanti comunque non mancano su questo percorso pensato primariamente per i pellegrini che si spostano a piedi. Tra l’altro, questo cammino ha delle analogie con il pellegrinaggio di Santiago de Compostela. Pistoia, infatti, è considerata la piccola Santiago poiché nel Medioevo era un importante centro del culto di San Giacomo Maggiore, di cui è conservata una reliquia all’interno della cattedrale.

Il percorso ufficiale creato nel 2015 comprende Fiumalbo, Rivoreta, Cutigliano, Popiglio, Piteglio, Prunetta, Prataccio, Le Piastre, Pontepetri, Spedaletto, Baggio e Pistoia, ma ne esistono anche alcune varianti di cui la principale è quella della “porta lucchese” che da Popiglio porta a Vico Pancellorum, Limano, Cocciglia, San Cassiano di Controne e Pieve di Controni.

Il percorso è consigliato in primavera, estate o autunno, quando non sono presenti ghiaccio e neve, ma se scegli il 23 e il 24 agosto potrai imbatterti nelle suggestive celebrazioni di San Bartolomeo a Fiumalbo (la sera del 23) e a Pistoia.

La Via Vandelli, la strada leggendaria del Ducato Estense

ZONA

ZONA

Appennino

tosco-emiliano

PARTENZA

PARTENZA

Modena

ARRIVO

ARRIVO

Massa

LUNGHEZZA

LUNGHEZZA

140 Km

LUNGHEZZA

DIFFICOLTÀ

media

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI

2/3 giorni

L’antica Via Vandelli, che attraversa l’Appennino tosco-emiliano da Modena a Massa, è uno dei più celebri itinerari appenninici. I suoi 140 Km posso essere facilmente percorsi in sella ad una mountain bike elettrica anche da chi è meno allenato. La difficoltà di questo percorso è legata soprattutto alla lunghezza e al tratto che scavalla le Alpi Apuane in corrispondenza del passo Tambura a 1600 mt, il punto più alto di questo sentiero. Il percorso si può comunque suddividere in due o tre tappe per alleggerirlo.

Se le salite non sono la difficoltà principale di questo cammino, è proprio grazie alla sua origine: a progettarlo fu l’abate Domenico Vandelli, che nel 1738 fu incaricato dal duca di Modena e Reggio Francesco III d’Este di progettare quella che doveva essere l’autostrada del Settecento. Il duca si era infatti conquistato un accesso al Mar Tirreno grazie ad un matrimonio tra il figlio Ercole e l’erede del ducato di Massa e Carrara, Maria Teresa Cybo Malaspina. La nuova strada doveva collegare agevolmente i due granducati, superando l’ostacolo naturale delle Alpi Apuane, ed era la prima grande opera costruita attraverso gli Appennini dopo la già citata Flaminia Militare.

L’abate Vandelli era un esperto geografo, inventore delle curve di livello, e seppe sfruttare questa conoscenza per creare una strada il più diretta e piana possibile per unire i due ducati. Il tracciato era ampio, dotato di stazioni di posta e luoghi di ristoro, e consentiva il passaggio di carrozze in entrambe le direzioni, oltre ad essere percorribile in inverno. Ecco perché oggi questo cammino non presenta grosse difficoltà tecniche, solo tratti di salite che arrivano al 25% ma sono brevi. 

Il primo tratto corrisponde grossomodo alla via Giardini fino a Pavullo, poi il percorso prosegue per Montecuccolo e il Ponte del Diavolo, con piccole variazioni in base alle diverse versioni del sentiero. Attraverso le Piane di Mocogno e il Passo Cento Croci si arriva San Pellegrino in Alpe, che coi suoi 1525 mt è il borgo più alto dell’Appennino, e si attraversa la Garfagnana. Sillico, Castelnuovo Garfagnana, lago di Vagli e poi via attraverso le cave di marmo di Carrara verso il tratto più impegnativo: si segue il sentiero CAI n. 35 e, portando la bici a mano, si arriva al Passo Tambura per poi cominciare a scendere fino a Massa o, volendo, fino al mare.

Consigliamo questo sentiero per mountain bike perché permette di vivere in maniera diversa l’Appennino, scoprendo non solo luoghi di interesse paesaggistico ma anche borghi e luoghi di interesse storico-culturale. Si tratta anche di un percorso cicloturistico molto curato e valorizzato, che va provato almeno una volta nella vita anche se non si è bikers esperti.

Sotto trovi una carrellata degli articoli in vendita nel nostro shop che potrebbero interessarti.

Related products

Product added to wishlist
Prodotto aggiunto al comparatore

10% DI SCONTO SUBITO PER TE!*

Iscriviti alla newsletter
per ricevere novità, nuovi arrivi
ed eventi a cui parteciperemo
col nostro team.

*valido solo su prodotti non in promo. Esclusi Garmin e Pinarello Dogma